Massimo Ferrando

Lavori

PER ALTRA PORTA

PER ALTRA PORTA
Massimo Ferrando, Per altra porta, Genova 2008
Le occasioni - Collana di civiltà poetica
diretta da Massimo Morasso

Ed. Galata, 2008


Scolpiti michelangiolescamente in levare ("Come fece Michelangelo/con la pietà. Tolse tutto,/contemplò ciò che restava/della sua anima."), i versi migliori di Per altra porta esprimono un'ansia di perfezione morale che è difficile, oggi, trovare fra i poeti degni di questo nome. Fra
i poeti veri, intendo, uomini i cui nomi non coincidono quasi mai con quelli dei grandi poeti e, meno ancora, con quelli dei poeti bravi, questa torma montante. E' il senso preciso dell'esistenza come prova e viatico, è l'intuizione della dimensione "fisica" dello spirituale ad attrarre il nostro sguardo verso la sostanza disciplinatamente smisurata dei testi di Ferrando... In una scommessa così radicale, la poesia non vuol essere meno del riflesso di
una presenza sulla terra: è un veicolo del sacro, è un medium di verità. Testimonianza di uno sprofondamento psicofisico oltre la prigione dell'io,
chiave di un mondo che rinvia a un altro mondo oltre se stesso, la poesia è ferrandianamente il luogo dell'implosione del desiderio. Che in Ferrando come in certi mistici a me cari è un desiderio inestinguibile perchè...è un desiderio assoluto. Perchè, anzi, non è se non desiderio dell'assoluto.

...Se c'è, in questi versi, il Massimo bambino [...] ci sono anche, impegolati fra le righe, Zarathustra e il Cid Campeador o chissà quale altro eroe o genietto della fantasia popolare, e c'è la tradizione del poeta-vate rivisitata e corretta, e c'è la luce di una debole speranza di salvezza condivisa.


(dalla nota introduttiva di Massimo Morasso)



***


Il coraggio,
più di ogni altra virtù.
E la pazienza.
Il sacrificio dell'esule,
più della fatica del viaggiatore errante.
Più del puro suono
un lucido pensiero,
una mente vigile.

E l'onestà.
Appellati allo spirito.
Trascrivi.

Infine la pietà,
per tutte le bestie, le piante, le cose
e per l'umano sconcerto.

Si, la pietà
sopra ogni cosa.


***


Se chiedessi alla ragione
di darmi buoni consigli
otterrei falsa testimonianza.
Se chiedessi al buon senso
di soccorrermi nel dubbio
avrei di che esitare.
Ma se chiedo all'incerto
mio desiderio
di accompagnarmi,
per quali oscure strade
mi inoltrerei, primo di ogni discernimento!

Senza più timore, lascio
la briglia sul mio collo
ai corrieri del fato.
Privo di dubbi
abbandono la nave,
imbocco l'oceano,
mi affretto verso l'abisso.


***


Il gesto animatore, ebbro,
della parola
poco si concilia, o nulla,
coi raduni dei giovani
compatrioti.
Troppe parole profanano l'abisso.

Per altra porta,
quella parte di me
che ama il silenzio,
parla e consiglia: il posto
tuo conservalo
serenamente.
Amore ed amicizia
creano e coltivano
perdono eterno e benevolenza.


***


Dice
la verità
una poesia?

Io l'ho creduto. Per anni
ho tracciato segni
invincibili - invisibili.

Ma bugiarda
è l'anima, bugiarda
la sua scrittura dolente!


***


Cerca sempre - il vino -
di dirci: anima!
Ma l'anima è esausta
di abbeverarsi, il vino
stanco di insistere!


***


Di quali desideri si nutrono
le anime? Godendo
dei favori eterni
non mancano di nulla.

Perfetta - è la mente
risparmiata
dall'eterno supplizio.
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